Gallette: un pane antichissimo, semplice e resistente, che racconta storie di viaggi per mare e di tradizioni perdute. Questo tipo di pane secco, noto anche come “pane dei marinai”, era indispensabile durante le lunghe traversate, quando la possibilità di cuocere pane fresco era inesistente. Le gallette devono la loro longevità all’assenza di lievito e alla doppia cottura, che le rende completamente prive di umidità e quindi a lunghissima conservazione.
Un tempo diffuse in tutta Europa, oggi le gallette sono quasi scomparse dalle tavole quotidiane, ma rimangono una preparazione ricca di significato storico e simbolico. La loro semplicità è anche il loro punto di forza: pochi ingredienti – farina, acqua e sale – danno vita a un alimento essenziale, nutriente e incredibilmente versatile. Possono essere consumate dopo essere state ammollate in acqua, latte o brodo, o usate come base per zuppe rustiche.
La consistenza delle gallette è molto dura, proprio per favorire la conservazione. Per questo motivo, è consigliato ammorbidirle prima di consumarle, specialmente se si vogliono gustare nella loro forma più autentica. La doppia cottura – prima a temperatura più alta e poi a temperatura più bassa – è ciò che conferisce alle gallette la loro tipica croccantezza e il colore dorato.
Oggi, chi ama riscoprire le ricette antiche e i sapori del passato può provare a realizzare le gallette anche in casa. Nonostante siano meno diffuse, rappresentano una testimonianza della cucina povera e della capacità di adattamento dell’uomo alle condizioni più difficili. Ottime anche da portare in escursione o da tenere in dispensa per le emergenze, le gallette si rivelano ancora oggi utili e affascinanti.
Tra le preparazioni più austere ma significative della nostra tradizione, le gallette meritano un posto speciale tra le ricette da riscoprire per la loro storia e per il loro valore nutrizionale e pratico.
Mettere gli ingredienti in una terrina e impastare, spostare l’impasto sul tagliere e lavorarlo a lungo con le mani.
Lasciare riposare l’impasto (piuttosto duro) per 30 minuti, poi stenderlo fino ad uno spessore di circa 8-10 mm, metterlo su una placca ricoperta da carta forno effettuare dei fori con una forchetta sulla superficie.
Infornare a 200 gradi per mezz’ora. Toglierlo dal forno, poi tagliare l’impasto e quadrotti di 7-8 cm.
Rimettere in forno per un’altra mezz’ora capovolti rispetto alla prima volta a una temperatura di 160 gradi. Togliere dalla placca e lasciarla raffreddare.